venerdì 2 dicembre 2011

Sarebbe bello...

Iniziare a scrivere su un nuovo blog di qualcosa davvero seducente, stimolante, toccante, se non altro vagamente pertinente con il tema. 
Invece il primo post è dedicato alla mia sovrana ignoranza e alla urgente necessità di comprendere come funziona blogger. 
Ora, prima che qualcuno scovi questa pagina e la accartocci virtualmente dopo aver letto le prime 6 righe, colgo l'occasione per scrivere un po' di me.

Sono passibile di una banale catalogazione tra le più in voga negli ultimi anni in Italia: 
sulla trentina (anagraficamente, non sto calpestando una persona oriunda del Trentino), un pochino disoccupata, laureata (cioè, forse equipollente, ma non ne sono ancora convinta), mi arrangio a parlare un paio di lingue e al momento mi trovo all'estero.
 Ufficialmente a cercare fortuna, di fatto per inseguire una chimera.

Al momento sono Au pair, e l'attività che prima mi terrorizzava, invece ora mi piace parecchio. Mi occupo principalmente di una biricchina di due anni, ma anche delle 2 sorelle maggiori. 
Se lo sapesse "nonsolomamma" forse proverebbe un po' d'invidia, ma io le faccio scatenare come fossero maschi perché "chi ha il pane non ha i denti". 
Del resto è troppo spassoso farle penzolare a testa in giù e scatenarci in battaglie coi cuscini saltando sui divani o in balletti improbabili in cui vince chi si dimena di più.

Leggo parecchi libri, normalmente, per questo adoro questa vacanza intellettuale e comunque le mie interlocutrici del momento non potrebbero che sbadigliare a sentire cosa ne ho tratto. 

A voi la scelta: seguire, non seguire? Comunque vada, se non altro ho modo d'esprimere questo paradosso che mi porto dalla nascita e a cui hanno affibbiato una precaria identità.

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