martedì 4 agosto 2015

Qual buon vento...

Dopo molto molto tempo che non mettevo mano al blog, un amico chiede come mai non abbia inserito nulla di quanto fatto fino a ora.
Qualche giorno fa c'è stato un evento per cui ho scritto quanto sotto. L'evento era a scopo di beneficenza, così, per dirla tutta - che poi vogliate approfondire son cose vostre.

Quanti petali cadono uno a uno, fiori che non avranno spazio nei libri di storia.
Il mondo ha altro a cui pensare.
Eppure, questo sfiorire naturalmente predestinato è l'unico modo che la Vita ha di resistere alle avversità o presunte tali. Non può esserci avversità. Solo porre ciclico, rinnovo continuo fino a quando la Vita sarà come Fenice a nascere dalle proprie ceneri.
Non nelle radici o nella forma in superficie il senso della pianta ma, nell'avventura del suo ritornare.
Non cuore o mente ciò che si nutre ancorato al suolo profondo con radici libere. È solo strategia.
Non cuore o mente la forza e la determinazione che librata nell'aria orienta foglie al sole. È solo strategia.
Non cuore o mente l'estro dello scegliere odori, colori, forme e sesso nel fiore. È solo strategia.
È quanto, su questo angolo di Universo. Tutti chiamati a rinnovare il proprio unico seme, che alcuni chiamano talento, mentre - uno a uno - petali cadono.
Molti non capiscono: nel cadere di petali sta iniziando il rinnovamento.
Cadono perché non più necessario attrarre l'elemento fecondatore. La fecondazione è avvenuta. 
Non più necessario mantenere tanto spettacolo esibito. Le energie volgono a nutrire lo scopo di tanta bellezza: il rinnovamento.

Mentre il dolore sembra sopraffare le cose, nello spazio, nel tempo, nella forma, si rinnova una sostanza eterna che trova soluzione all'apparente avversità.
Sei esemplari di Ginkgo sopravvivono alle radiazioni prodotte dalla bomba atomica caduta sulla città di Hiroshima. Resistere al gelo, all'aridità del deserto, al vento, all'eccessiva salinità; non c'è bisogno di suolo per radicare. Produrre radici se staccate dal fusto.
Fiorire ogni anno, due volte all'anno o ogni 25 anni. Il bambù è stremato dalla fioritura, ultimo vibrare di questa gentile e elegante esperienza creativa.
 
Il bacino di tutte le creature chiamate donne, porta fecondità. Un corpo che non è mente o cuore. Solo manifestarsi temporaneo di una continuità che attraversa tutte le forme. Creatività è questo: mescolarsi di colori, forme, carni, semi e respiri. Un bacino ha dato ospitalità a ognuno di noi; illusione che tutto si fermi al corpo e a ciò che lo integra mentre si disfa.
Vero nucleo vivo è ciò che si rinnova mentre sembra appassire. Così ogni frutto su questo angolo dispazio; non altra perfezione che il rinnovarsi, non altro scopo che il rinnovarsi. Continuare ogni istante. In ogni forma.
Non cuore o mente pulsano o determinano la Vita. È solo strategia. Creatività è oltre tutto questo apparato di apparenza a cui deleghiamo il racconto della Vita.